Serso: vista panoramica su Pergine Valsugana

da | Giu 9, 2023 | Consigli del territorio

Oltre al suo centro storico, la città di Pergine custodisce numerose frazioni e piccole località immerse nella natura composte da agglomerati di case, edifici storici, chiese, capitelli e terre coltivate a vite.

Serso è una di queste, un piccolo paese che sorge su un ampio pendio terrazzato sulla sponda destra del torrente Fersina. Tutta la collina è costellata di tipici muri a secco dove tuttora si pratica la viticoltura per la produzione del Blanc de Sers.

Qui oltre ad antiche case e chiese affrescate (La chiesa dedicata a San Giorgio ha una posizione favorevole, dal suo sagrato si gode di un panorama molto gradevole), sono i vigneti a modellare il paesaggio, infatti è in assoluto la zona più vocata per la produzione di bianchi in Valsugana. Tra i 550 e i 700 metri s.l.m., riparata dai venti del nord, la zona in pendenza e ben ventilata, è esposta al sole tutto il giorno.

Fra questi terrazzamenti sorgono anche i vigneti di Cantine Monfort che oltre a produrre vini di alta qualità, offrono un punto di osservazione sulla piana perginese e le catene montuose circostanti.

Poco fuori dal paese si trova il sito archeologico dei Montesei di Serso dove sono visibili i resti di un abitato retico da mettere in relazione all’attività di gruppi di minatori e fonditori interessati alla produzione di rame grezzo.

Nel 1891 furono scoperti, nel pianoro di Montesei bassi, resti di muri, carboni, oggetti in ferro ed in terracotta. Questi reperti, furono attribuiti ad un insediamento di popolazioni “protoitaliche”.

Nella sella pianeggiante tra i due colli, iniziarono le operazioni di scavo, dove s’individuò una zona di lavoro con focolare e scorie metalliche. Durante le sette campagne di scavi, furono scoperti numerosi reperti, i quali testimoniavano la continua presenza antropica dal XIX secolo al I secolo a.C. Furono anche portati alla luce alcuni resti di strutture, pertinenti ad abitazioni con muro a secco, fra i quali relativi a case retiche.

Nell’area archeologica sono visibili i resti di quattro “case retiche” edificate tra il V e il I secolo a.C., che costituivano probabilmente circa un quarto dell’abitato. Come rivelano i dati degli scavi, le case retiche erano: a scacchiera, separate l’una dall’altra, unifamiliari, a pianta quadrangolare, con corridoio di accesso, seminterrate, con pavimento in terra battuta e struttura mista (pietra e legno). Sono state scoperte numerose iscrizioni su placche di corna di cervo e ciottoli incisi, che hanno permesso di interpretare quest’ambiente come un possibile luogo di culto. Inoltre sono state trovate maniglie in ferro battuto, in prossimità del punto in cui erano ubicate le due porte.

(Fonte: ArcheoTrentino)

I reperti sono conservati al MUSE di Trento e sono visibili al pubblico.

A Serso è inoltre ancora in funzione una piccola centrale idroelettrica che sfrutta le acque del Rio Nero che, scendendo da Montagnaga di Pinè, si getta nel torrente Fersina. Fatto quasi incredibile, la centrale a corrente alternata trifase entrò in funzione nel 1893, quando nel mondo si contavano pochissime centrali mosse da un salto ad acqua. Al Museo della Centrale idroelettrica di Serso, è possibile vedere strumentazioni di misura, controllo e protezione d’epoca, oltre ad una ricca raccolta iconografica e documentaria relativa alla costruzione dell’impianto idroelettrico.

Pergine Valsugana e le sue frazioni custodiscono piccoli gioielli e luoghi meno frequentati che regalano scorci e tuffi nel passato assolutamente da vedere e provare!

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